Libertà
(li-ber-tà)
Sostantivo femminile: Assenza di costrizioni; in particolare libertà dal bisogno e dalla paura e libertà di parola e di religione: le cosiddette “libertà atlantiche” indicate nella Dichiarazione dei diritti dell’Uomo.
ETIMOLOGIA: libertà (ant. libertate e libertade) è da ricondursi al latino libertas, a sua volta derivata da liber = uomo legalmente libero cioè il contrario del servus, lo schiavo.
Nell'antichità, infatti, si poteva nascere sia liber che servus ed era molto probabile rimanere per tutta la vita nella stessa condizione. Liberto era poi colui che passava dallo stato di servus a quello di liber.
Da notare che libertà ha la stessa radice lib del verbo “libet” che significa “piace, è gradito” (vedi anche l’avverbio “libenter” che significa “volentieri, con piacere” e il sostantivo “libido” che indica desiderio, capriccio, passione) per cui il termine indica anche la condizione di chi può decidere a suo piacere della propria persona, di chi può godere delle proprie scelte come attesta pure la parola greca “eleutheria” (libertà) con l’aggettivo “eleutheros” (libero) indicante chi agisce secondo la propria volontà, iniziativa, interesse o desiderio.
Per completare il quadro del significato, c’è da dire che il termine si avvicina anche alla fratellanza, alla famiglia: in latino "liberi" erano i figli, e ancora oggi le liberalità sono i doni incondizionati.
Pure in altre lingue è così: pensiamo al "freedom" inglese, così affine al "friend", all'amico, e al "Freiheit" tedesco, così affine alla "Friede", alla pace.
Di conseguenza, la parola libertà indica sia una condizione di vita sia l’autonomia, l’agire senza condizionamenti, la sensazione gioiosa di armonica espansione del corpo (nello spazio, nelle relazioni, nei gesti, nelle decisioni), includendo però i limiti del rispetto e della democrazia.
In altre parole libertà non è capriccio irresponsabile o menefreghismo indifferente ma un complesso intreccio di esigenze interiori e realtà esterne, desideri/istinti da una parte norme morali /civili dall’altra, il tutto finalizzato al bene, al volere proprio e degli altri.
Basti pensare alla danza di una brava ballerina con i suoi movimenti “liberi” che comunicano leggerezza ma non sono affatto arbitrari o casuali anzi studiati e controllatissimi: sembrano facili e naturali ma derivano invece da grande impegno e costanza come lo “sforzo” del vivere, che a volte è davvero titanico, per superare barriere ed ostacoli, a volte è meno grave ma sempre condotto per volontà nostra o necessità o amore di chi ci è vicino o perché lo riteniamo giusto e buono.
Libertà è benessere, aria pura, ampio orizzonte e in questo senso si accompagna alla bellezza, alla creatività, all’arte, alla capacità di stare in sintonia col proprio essere e di espanderlo in tutte le sue potenzialità.ma esige anche le “redini” di se stessi da tenere ben salde e da riprendere in mano, se per caso ci scappano o qualcuno ostile ce le toglie.
Nelle espressioni che seguono c’è un’ampia conferma di tutto ciò:
- Il segreto della felicità è la libertà, il segreto della libertà è il coraggio (Tucidide)
- Nessuno è libero se non è padrone di se stesso (Epitteto)
- La vita senza libertà, è come un corpo senza lo spirito (Khalil Gibran)
- Nel mondo attuale per libertà s’intende la licenza, mentre la vera libertà consiste in un calmo dominio di se stessi. La licenza conduce soltanto alla schiavitù (Dostoevskij)
- La libertà fa male a chi esce troppo in fretta dalla scatola. Per diventare libero fuori, dovrai prima imparare a esserlo dentro (Massimo Gramellini)
- È molto facile, in nome della libertà esteriore, soffocare la libertà interiore dell’uomo. (Tagore)
- La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale (Benedetto Croce)
- La libertà non è star sopra un albero,/ non è neanche il volo di un moscone,/
la libertà non è uno spazio libero,/ libertà è partecipazione (Giorgio Gaber)
È un’ampiezza di significato che la Parola di Dio chiaramente contiene tutta, mettendone in evidenza l’importanza quando “libertà” viene collegata a “verità”: la vera schiavitù è il peccato, la dipendenza da Dio è la vera libertà:
- Or il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del Signore, vi è libertà (2 Cor. 3,17)
- Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (Gv. 8,31b-32)
- Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio (1Pt. 2,16)
E nel Catechismo della Chiesa Cattolica c’è la ripresa esplicita del nesso tra verità e bontà:
- Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine. (1731b)
- Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c'è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato. (1733)
In conclusione LIBERTÀ è rispetto, autocoscienza, equilibrio, dominio di sé, condivisione, fratellanza, altruismo, fiducioso abbandono al Progetto divino e umile risposta a Dio, che per amore si è fatto carne affinché diventassimo «partecipi della natura divina» (2 Pt 1,4)