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Formazione 2018 - 2019

La vita cristiana è, innanzitutto, una profonda relazione d’amore tra due persone: noi e il Signore; poi diviene scoperta di una chiamata alla missione, di un insieme di regole di vita, della necessità di amare gli altri per obbedire alla Parola.

 

Il processo di formazione ci aiuta a comprendere e capire più profondamente Dio e la Sua volontà per noi, allo scopo di poterlo amare e servire meglio. “Gesù Cristo infatti, mediante il Suo Spirito, opera in noi non solo per la crescita e lo sviluppo personale ma anche perché noi, con energia ed efficacia, ci rivolgiamo verso l’esterno e Gli permettiamo di agire tramite noi, influenzando il mondo affinché si orienti verso di Lui!” ci ha detto P.Vincenzo nella lettera pastorale.

 

Tutti siamo “testimoni” (cfr. Atti 1,8). La nostra vita, le parole, l’esempio danno a chi ci sta intorno una testimonianza continua dell’impatto che ha la fede sulla nostra vita. Tuttavia, ognuno può essere chiamato a “svolgere un compito di evangelizzazione” (cfr.2 Tim 4,5) che vada oltre la testimonianza silenziosa dell’esempio, dicendo agli altri ciò che Gesù può fare per loro e finendo per essere strumento di consolazione e canale di misericordia.

 

Si tratta di voler condividere ciò che il Signore ha fatto nella propria vita in modo da attirare gli altri a Cristo e mostrare, con semplicità e naturalezza, in cosa consiste la salvezza e la vita nuova offerta in Cristo a tutti gli uomini.

 

I percorsi formativi, nella loro specificità, servono a focalizzare i talenti e valorizzare quelle doti di sensibilità e generosità che si hanno dentro di sé, attivando un importante processo che, attraverso la trasmissione di conoscenze e l’ acquisizione di competenze, porta al cambiamento più profondo del proprio Essere con l’altro (ammalato, famiglia, ospedale) e del proprio Essere con se stesso. Incontrare la persona sulla strada del dolore richiede la capacità di esprimere l’aiuto non solo attraverso i gesti professionali ma anche nella dimensione umana e spirituale. Il malato e il sofferente, infatti, hanno bisogno in egual misura sia di cure adeguate sia di sostegno nell’ angoscia della malattia e nell’ insicurezza che essa genera. Considerando la loro forte necessità di essere ascoltati, capiti e adeguatamente informati, si evince la necessità di un Progetto formativo che qualifichi il rapporto operatore – paziente con la ricchezza dello spirito di umanità.

 

Quest’anno si vogliono concentrare le energie su due corsi: il primo su “Mens sana in corpore sano” riproposto in una seconda edizione con impostazione “a binario parallelo” perché “Lo spirito lavora bene in un corpo in buona salute” (Santa Teresa d’Ávila); il secondo su “Liturgia e creatività al servizio del Malato”:

 

  • Per il primo corso si vuole sottolineare che nella visione biblica dell’uomo corpo e spirito costituiscono due aspetti di un’unica realtà, inscindibile e senza contrapposizione e per tutti coloro che si riconoscono nel messaggio cristiano il corpo resta il “tempio dello Spirito Santo”, così come nel racconto evangelico le guarigioni operate da Cristo riguardano sempre sia il corpo che l’anima. Anche se il termine “psicosomatico” viene spesso concettualizzato con il significato negativo di malattia immaginaria o come segno di debolezza, in realtà, c’è un fortissimo legame tra la mente, con i suoi vissuti cognitivi ed emozionali, ed il corpo, con le sue sensazioni fisiche e somatiche: noi, senza enfatizzare il corpo nel desiderio narcisistico di eterna giovinezza o perderci nei meandri della psiche, vogliamo considerare l’ equilibrio tra corpo, mente e anima, necessario per entrare in armonia con noi stessi e con gli altri e per mantenerci in buona salute il più a lungo possibile. Pertanto gli argomenti sono strutturati in stretto rapporto e parallelismo (es. La Respirazione e La preghiera, respiro dell’anima…Il Recupero funzionale post operatorio e Il Sacramento della Riconciliazione…).

 

  • Per il secondo corso si vuol dare informazione/formazione sia sugli aspetti tecnici dei luoghi, oggetti, segni liturgici… sia sui Documenti relativi (es. Costituzione Sacrosanctum Concilium n.10 V.II) sia su quanto può rendere viva e creativa una Celebrazione Liturgica, rimanendo sempre nel rispetto dell’Ortodossia della Chiesa ma con cuore e mente aperti ai suggerimenti dello Spirito che soffia dove vuole (cfr. Gv.3,8).